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3 nov 2011

Claudio Canavero: Giudice corrotto ..

Giudice corrotto rovina con un'ingiusta sentenza, la vita di una donna ultra cinquantenne...

Un ennesimo appello
e una richiesta di aiuto, questa volta da parte di una donna cinquantenne a cui pare che, un giudice corrotto, abbia rovinato la vita.


Se la sentenza è ingiusta, preghiamo chiunque possa e voglia aiutare la Signora di contattarla; i suoi dati sono al fondo.

Denunce In Rete -

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Mi trovo a dover organizzare l'appello e ad affrontare spese notevoli. Lancio un S.O.S...


Sono esausta dopo una causa di lavoro che ha visto avvicendarsi ben tre giudici e che mi lascia distrutta, mentre doveva trattarsi di una semplice vertenza di lavoro come tante.

Il giudice che mi ha rovinata si chiama Claudio Canavero.


No, non voglio rimanere anonima: protesto contro una sentenza che, a mio avviso, è degna dell'INQUISIZIONE di antica memoria. Protesto contro le spese che mi sono stata addebitate: dal momento che l'avversario è un formidabile evasore fiscale e io sono disoccupata da tre anni.

Protesto contro un giudice che non ha neppure tentato una conciliazione tra le parti, come prevede il diritto del lavoro. Protesto contro le lungaggini della cosidetta giustizia.

Protesto contro un giudice di trent'anni che ha sputato sul lavoro che ho svolto per tutta la vita senza neppure rifletterci. PROTESTO contro un giudice che ha ascoltato soltanto gli avvocati dei ricchi, dei padroni: perchè gridano più forte.


Chiedo a chicchessia ogni aiuto possibile: aiuto legale ed economico. Qui sotto, c'è la MIA versione, in una lettera indirizzata a Cristiano Baldi, giudice veramente giusto, disponibile e umano.


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Egregio Giudice,

buona giornata. Ora che la mia causa di lavoro è finita (male) posso credo ScriverLe liberamente e ringraziarLa per la Sua onestà. Purtroppo, Lei è andato via il 20 ottobre e il 27 il suo successore, Claudio Canavero, ha vanificato in pochi minuti tre anni di percorso in tribunale, respingedo tutte le mie istanze, condannandomi a pagare le spese, senza prendere in considerazione testimoni e documenti. Egli non è giudice del lavoro e non ha avuto scrupoli nel rovinare la mia vita, già compromessa da un licenziamento immotivato.


L'iter legale della causa di lavoro è stato particolarmente movimentato....


Ho iniziato a lavorare il 9 maggio 1977 e sono stata licenziata il 30\10\2008, ero segretaria presso il Dott Ajroldi di Pinerolo (To). Ho impugnato il licenziamento il 4 novembre 2008. Il resto è degno di “Striscia la notizia”. Non voglio criticare nessuno, se dovessi dare libero sfogo alle emozioni mi scuso anticipatamente.


Impugnato il licenziamento, l’avv. Maria Braggion di Torino ha incaricato la Dott.ssa Pastore di calcolare le mie spettanze. Il 16 febbraio 2009 dovevamo comparire presso il Tribunale del Lavoro a Torino. Il Dott. Ajroldi era rappresentato dall’avv. Pampaloni. Il 14 febbraio arriva il conto di ciò che mi spetta e i rispettivi avvocati concordano di by-passare l’udienza del 16 febbraio per trattare in via extragiudiziale. Il Dott. Ajroldi cambia legale, rivolgendosi allo studio di Agostino Pacchiana (deceduto il 17 maggio 2011). Le trattative si arenano immediatamente perché, stando a quanto mi spiega l’avv. Braggion, l'avv. Pacchiana è ammalato e non sarebbe etico procedere. Passano i mesi: l'avv. Pacchiana guarisce, poi va in ferie (lui!). I miei "ammortizzatori sociali" finiscono nel settembre 2009. Nel 2008 era già possibile richiedere la cassa integrazione per il dipendente unico di una piccola ditta: ma il dott. Ajroldi non si avvalse di tale opportunità per me, temendo controlli fiscali che potevano risultare scomodi, dato che la crisi non c'era nel nostro settore, e considerando inoltre che è un formidabile evasore fiscale. Non si muove una foglia.

Nel settembre 2009 invio ben 4 raccomandate pregando l’avv. Braggion di restituirmi i documenti se non può seguirmi. Senza rancore, le dico che se non ha tempo da dedicarmi mi rivolgo altrove: telefono, scrivo…. Non ricevendo risposta di alcun genere, vado nel suo studio e appena mi vede la signora si precipita giù per le scale, dandosi praticamente alla fuga. Non abbiamo mai avuto motivi di scontro e il rapporto è sempre stato corretto. Per farla breve: non rinuncia alla causa, ma non va avanti.

Nell’ottobre 2009, un anno dopo il licenziamento, decido di sbloccare la situazione affiancando all’avv. Braggion il nostro avvocato di famiglia: l’avv. Massimo Fossati di Pinerolo. Che si incarica di attivare la collega e di affiancarla, sbrigando con assoluta puntualità e rapidità tutte le pratiche presso il tribunale di Pinerolo. Sarà sempre presente alle udienze. Il 30 ottobre 2009 il ricorso, preparato dall’avv. Braggion, viene depositato a Pinerolo.

Sebbene avessi nominato un secondo difensore con pari facoltà, non lo ha coinvolto nella preparazione del ricorso.

Il 23 novembre e il 26 dicembre vandali ignoti (ma non troppo ??) mettono selvaggiamente a soqquadro il mio appartamento: sporgo regolare denuncia presso i carabinieri di Torre Pellice. Il maresciallo Sciortino e l’appuntato Ferrarini raccolgono la mia deposizione e le foto che ho scattato. Per puro caso, certi testimoni dell’avversario vivono nelle immediate vicinanze di casa mia. Sono amici suoi e vicini di casa miei. Ma è un puro caso. Il 20 gennaio siamo in tribunale. Il giudice Salerno mi riconosce subito la qualifica superiore di terza categoria super A e propone un accordo di 15mila euro. Rifiuto perché, dai conti rifatti ben tre volte, due volte a Torino dalla Dott. Pastore e una volta a Pinerolo dal geometra Ricca, mi spetta ben di più. Alla mia età, dopo aver intentato una causa sindacale a un potente del posto, trovare un lavoro tutelato risulta improbabile. L’avv. Braggion non c’è e l’avv. Pacchiana rileva varie lacune nel suo ricorso. Agostino Pacchiana sostiene inoltre che i miei diritti sono prescritti: impossibile perché non potevo certo rivendicarli mentre lavoravo ancora. Sarei stata licenziata molto prima. Il dipendente unico è ricattabile, soprattutto se single. Il giudice Salerno decide di ascoltare i testimoni sulle ore in più in cui lavoravo.


Torniamo in aula il 23 marzo: l’avv. Pacchiana sostiene che i conti delle mie spettanze non sono stati proposti nel modo giusto e convince il giudice Salerno a rinviare i testimoni già convocati tramite l’ufficiale giudiziario. L’avv. Braggion non c’è. Le differenze retributive che sfumano erano di circa 40mila euro. I testimoni vengono allontanati e mai più risentiti.


Nuovo round il 20 aprile: stavolta l’avv. Braggion c’è e chiede al giudice Salerno di riammettere i testimoni, sostenendo che i nostri conti sono stati esposti in modo corretto. L’avv. Pacchiana dice che il suo cliente si sente minacciato da una lettera anonima che accennerebbe alla sua formidabile attività di evasore fiscale. Lavora tuttora a pieno ritmo e non denuncia neppure la metà di quanto percepisce. Se dopo tre anni lavora ancora, quale crisi aveva nel 2008 ? D'altra parte, chiedo semplicemente che sia riconosciuto e retribuito il mio lavoro, che si protraeva ben oltre l'orario contrattuale, non sono interessata a nessuna vendetta. Mi sento minacciata dagli atti vandalici. Non è mia intenzione spaventare, né rovinare chicchessia: semplicemente, mi ha licenziata dicendo che non ha lavoro, ma il lavoro c’è. Mi dava 700 euro mensili dopo trentun anni e mezzo: una cifra che ricava netta in un pomeriggio di lavoro. Capisco che un giocattolo usato venga a noia: ma poteva lasciarmi la mia briciola fino ai 35 anni di contributi. Il giudice Salerno propone un incentivo all’esodo di 27.000 euro netti. Agostino Pacchiana chiede un accordo tombale in tal senso: chiede pure il silenzio stampa e il silenzio fiscale.

Io ritengo la “tomba” troppo stretta, è un sarcofago scomodo e a fare la mummia non ci sto.
L’avv. Braggion sarebbe ben lieta che accettassi, per seppellire nel sarcofago anche le sue dimenticanze. L'11 maggio 2010 l'avv. Braggion mi convoca dicendo che la controparte è disposta a chiudere con 35mila netti per me: accetto e la mia avvocata prepara un documento ineccepibile. Ma durante l'udienza del 26 maggio gli avversari negano qualsiasi accordo: il Giudice decide di non ammettere i miei testimoni e rinvia il tutto al primo ottobre.


A fine giugno revoco il mandato all'avv. Braggion, di cui non so più nulla. L'avv. Fossati, che mi rappresenta, propone agli avversari di trattare durante l'estate, ma rifiutano. L'udienza del primo ottobre viene rinviata al 26 ottobre per una nuova, ennesima malattia del difensore dell'avversario, l'avv. Pacchiana. Dal 26 ottobre slitteremo ulteriormente al 30 novembre. Sono priva di paracaduti sociali da oltre un anno.

L'avv. Braggion dichiara di non sapere del rinvio, nè di essere stata revocata: questo sebbene la ricevuta di ritorno sia tornata regolarmente indietro. Il resto è silenzio. Il 30 novembre 2010, il giudice Cristiano Baldi riammette i testimoni e accetta tutte le nostre domande. Il 12 maggio 2011 i testimoni vengono ascoltati e sono tutti lucidi e circostanziati. Cristiano Baldi è stato uno dei pochi professionisti corretti incontrati in questa vicenda. Gli esprimo qui la mia totale stima.

Nel giugno 2011, il giudice Cristiano Baldi viene trasferito
alla Corte dei Conti e sostituito dal giudice Claudio Canavero (che non è un giudice del lavoro) che il 28 ottobre, senza neppure tentare una mediazione tra le parti, senza soffermarsi sulle varie circostanze, respinge tutte le mie richieste condannandomi addirittura al pagamento delle spese.

Una sentenza secondo me assolutamente ingiusta e frettolosa.

Grazie per la Sua attenzione. Mi ritrovo ora disoccupata, ultracinquantenne e con notevoli problemi. Gli avversari hanno basato le loro argomentazioni sul fatto che, quando lavoravo da Ajroldi, lavoravo anche altrove: è vero, dal 1989 al febbraio 2011 ho lavorato in nero (non per mia scelta) presso il settimanale "Monviso" di Pinerolo come giornalista pubblicista: ci andavo al mattino o la sera tardi, quando uscivo dallo studio medico, e lo facevo per completare lo stipendio del medico (700 euro mensili, dopo trent'anni..). La collaborazione con il settimanale è sfociata in una seconda causa di lavoro. Non capisco perché non accettano che io potessi svolgere due lavori, come tanti.


Edi Morini, Via Parri 5, 10066 Torre Pellice (To)

nata a Parma il 10\12\1958

mail di contatto:
edimorini129@hotmail.com

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Post Relazionato:

Poliziotti e Carabinieri corrotti in tutta Italia

http://denunceinrete.blogspot.com/2011/03/poliziotti-e-carabinieri-corrotti-in.html

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Link diretto a questo post:

http://denuncedenunce.blogspot.com/2011/11/claudio-canavero-giudice-corrotto.html
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Quest' articolo, è stato trasformato anche in knol:

http://knol.google.com/k/cuau/claudio-canavero-giudice-corrotto/2qb9ggeatnac7/6#view

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Vi ricordiamo che la nostra mail dove mandarci le vostre segnalazioni, è la seguente:

Contatto: denunceinrete@gmail.com


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(SiamoTuttiGiornalisti.Org)



4 lug 2011

Carabinieri ed Avvocati corrotti ad Albisola (SV)

Carabinieri ed Avvocati corrotti ad Albisola Superiore (SV)



Pubblichiamo tal quale, così come ci è pervenuta, questa lettera; i dati del denunciante, sono al fondo.

La Denuncia, da quanto si disprende dalla stessa, riguarda soprusi ed abusi di potere subiti da un cittadino, protratte da parte di appartenenti all'Arma dei carabinieri di Albisola (SV) in combutta con due Avvocati (truffe, seguite da minacce).

Si tratterebbe di una Causa persa; resta tutt'ora in corso cioè, solo quella fatta ai danni dei due Avvocati citati, al loro Ordine di appartenenza.

Il Denunciante chiede Aiuto.
Chiunque possa proporzionarglielo, è pregato di rispondere a quest'ennesimo Appello.

Denunce In Rete -

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Questo documento è nato per denunciare ai Consigli dell'Ordine degli Avvocati di Savona e di Genova,

https://docs.google.com/document/d/1V7jTzeJhB4-jWPwQyKBo9CgEQvybb56XTZhg5fEVdks/edit?hl=it


come indicato nella mia comunicazione dell'Ottobre 2010 al Consiglio di Savona,
gli avvocati Luciano Chiarenza e Massimiliano Giugurta
,

i quali, "attraverso commissioni ed omissioni, in palese e determinata violazione del Codice di Deontologia dell'Ordine Forense nonché del Codice Penale" in qualità di miei patrocinatori ed abusando della fiducia di cui, come tali, erano destinatari, mi avevano "volontariamente, gravemente danneggiato e peggio."

Stilandolo mi sono reso conto che non potevo non collegare all'infedeltà dei due legali, infedeltà altrettanto apparentemente inspiegabili da parte di un'altra coppia di persone che avevano anch'esse dovuto ricorrere alla violazione del codice penale, dei miei diritti costituzionali, dei miei diritti civili.

Altro particolare in comune è il fatto che vi sia stato un unico beneficiario della "revoca" dei miei diritti sia per l'azione dei due legali, sia per l'azione degli altri.

Non da ora mi sono accorto di tali affinità e finora pensavo, male, che sarei arrivato ad avere ragione dei maramaldi attraverso un'azione metodica ma mi sono accorto di quanto ciò sia superiore alle mie forze.

Sono arrivato perciò alla determinazione di stilare un documento "comune" per tutte le sedi di denuncia, con lettere di accompagnamento diverse.

Di rinunciare senza reclamare, neanche a parlarne: una persona aggredita di notte per strada prova l'impulso di urlare, e non si cura di turbare il sonno di alcuno, tantomeno lo trattiene il pensiero della possibilità che nessuno possa udirlo, anzi più tempo trascorre dalla richiesta d'aiuto senza alcun intervento più l'aggredito urla, e più forte. Così sono io, vittima di violenza giornaliera da ormai sette anni.


I rei:

la beneficiaria è tale Mariateresa Lupano, nata a Torino il 22 dicembre 1951


la prima coppia, in ordine di tempo, è composta da:


-Andrea Giordano, nel 2004 vice brigadiere alla Stazione Carabinieri di Albisola Superiore

-Salvatore Napoli, nel 2004 ed anche in seguito Maresciallo Comandante della stessa Stazione


la seconda coppia, è composta dai nominati:

- Luciano Chiarenza e Massimiliano Giugurta


I fatti,

per quanto possibile, sinteticamente:


la Lupano nel 2001, dico ex post perché allora per me era un'amica, si intrufolò in casa mia e con essa la di lei figlia Roberta Bordino nata a Pinerolo il 16 marzo 1982.

Nell'aprile 2003, essendo entrato in possesso di una rilevante, per me, somma di denaro, istituii con la Lupano una società in accomandita semplice che acquistò la licenza di un bar sito in Albisola Superiore; sia la costituzione che il successivo acquisto furono fatti a mie esclusive spese. Le quote di proprietà della società erano mie per il 90%, della Lupano per il 10%.

Gli utili venivano ripartiti in percentuale opposta, essendo io titolare di pensione di invalidità e non avendo bisogno di altri introiti ma di conservare il capitale.

La Lupano era unica socia accomandataria e titolare del 90% degli utili avendo bisogno di lavorare e di "marchette".


Oltre a lavorare nel bar per oltre dodici ore al giorno, io tenevo la contabilità dei miei pagamenti in favore della Lupano, dei suoi familiari e della società in modo obiettivamente molto preciso, visto che ne avevo l'interesse.

Sono sicuro, ora, visto il successivo andamento delle cose, che la Lupano già dall'autunno 2003 cominciò ad appropriarsi per i suoi personali bisogni dei fondi sociali, da quando cioè la figlia Roberta Bordino ed il di lei boy-friend, avevano perso il lavoro, ma non il bisogno di denaro.

La Bordino non voleva saperne di venire a lavorare nel bar perché, a detta della madre, "non le piaceva il mio carattere". Io purtroppo controllavo, ovviamente, anche la cassa e la Lupano quindi doveva, come ho già denunciato in altra sede, eliminarmi letteralmente dalla scena per impossessarsi, "legittimamente" e senza dover rendere conto, della cassa prima e della società poi, cose che portò entrambe a buon fine.


La Lupano cominciò, a mia insaputa, a stringere una "affettuosa amicizia" con un cliente del bar.

In questa sede devo tagliare corto. Dirò che me ne fece di cotte e di crude, come si suole dire; non sapevo più da chi guardarmi, e purtroppo l'unica persona che ancora non potevo considerare un pericolo era proprio la Lupano.

Fui da lei sottoposto ad ogni sorta di violenza morale e psicologica, col raggiro mi fece stilare dei "documenti" che poi avrebbe esibito in aula


nei due processi civili – al proposito credo fosse già in contatto con un legale – che Chiarenza e Giugurta avrebbero intentato, dico io, "a mio nome ma non nel mio interesse";

fui malmenato a più riprese, in pubblico, da quello che non sapevo fosse l'amante della Lupano, riportandone lesioni.

Sicuramente il motivo furono le continue e gravi diffamazioni e calunnie di cui fui informato solo in seguito e che i suoi legali non si fecero mancare nemmeno in causa.


Fece anche amicizia col vicebrigadiere Andrea Giordano il quale in un'occasione mi denunciò per due reati diversi, seppure uno depenalizzato – 651 c. p. e 688 c. p. – per gli stessi fatti;

credo che abbia commesso un reato ai miei danni ed abbia ottenuto ciò che la Lupano gli chiese chiamandolo ad intervenire nei locali del bar dove ella mi stava derubando, ovvero la mia intimidazione.

Il vicebrigadiere inoltre omise dalla denuncia del reato più grave particolari significativi che avrebbero portato molto probabilmente il giudice a decisioni diverse.

In quell'occasione la Lupano ebbe la faccia talmente tosta da fare intervenire il carabiniere nei locali dell'azienda dove e della quale ella mi stava derubando, ottenendo incredibilmente lo scopo prefissato.

Della difesa incaricai il Chiarenza.


Naturalmente posso qui parlare perché pagai per entrambi i reati. Da quell'episodio uscii molto malconcio, ma ancora non volevo allontanarmi e lasciare tutto in balia della criminale: avevo investito tutti i miei averi in quell'attività.

Ma la Lupano non demorse e, in un suo delirio di onnipotenza, cercò anche di uccidermi

(non posso provare la cosa, ma testimonianze di persone che colsero sue esternazioni, l'evidente mancanza di scrupoli, l'odio dimostrato allora ed in seguito, la convenienza economica e l'avidità dimostrate, testimoniano in tale senso.)

Ovviamente mi dovetti allontanare dal bar, come dissi al Chiarenza, «per istinto di conservazione».


Dopo pochi mesi, nella primavera del 2005, inviai alcune raccomandate, nella mia veste di socio di maggioranza, alla Lupano quale legale rappresentante della società. Non ricevendo risposta mi rivolsi all'avvocato Chiarenza a cui narrai ogni cosa anche se per sommi capi.

Il Chiarenza prima mi convinse che ero io che avevo rischiato di uccidermi e non la Lupano che aveva cercato di farlo;

credo che la giurisprudenza sia orientata diversamente ed anch'io lo ero, però in quel momento non ero "psicologicamente fragile", ero "psicologicamente distrutto".


Gli chiesi di denunciare la Lupano perché non mi rendeva conto della società e non mi corrispondeva gli utili, ma Chiarenza escluse le vie penali e concluse l'incontro, a cui era presente anche l'Avvocato Giugurta, prima di allora a me perfettamente sconosciuto, con un «dimostriamo la mala gestio della signora e lei si riprende il bar».


Successivamente, però, i due mi fecero firmare due mandati; uno alla persona del Chiarenza e l'altro, a quelle del Chiarenza e del Giugurta, mandati che, mi accorsi dopo mesi, nulla avevano a che fare con la "mala gestio".


Erano due cause di richiesta di restituzione dei prestiti che avevo fatto alla Lupano ed alla società, società mia al 90% che, se fosse stata condannata a pagare, avrebbe fallito.


Molto presto mi accorsi della superficialità (oggettiva) innata (a mio parere) dell'Avvocato Giugurta, ma non riuscii a revocargli il mandato; ora, sì che questo è un paese di raccomandati, ma ecco cosa successe:

cercai di liberarmi del Giugurta, appellandomi più volte al Chiarenza, il quale prima prometteva, ogni volta, che avrebbe preso lui in mano il tutto, per poi farmi ritrovare davanti sempre il Giugurta, un altro incubo senza possibilità di risveglio.


Successe almeno tre volte. In seguito, parlando con diverse persone, avrei detto dello stesso Giugurta che non era persona a cui avrei affidato i miei calzini da lavare, per dire come lo valutassi in fatto di capacità organizzativa in generale, eppure

dovetti affidargli i miei interessi perché entrambi i due, il Chiarenza ed il Giugurta, approfittarono delle mie condizioni psicologiche, esattamente come la controparte da cui avrebbero dovuto difendermi.



D'altronde credo di fare un torto al Giugurta ritenendolo unico responsabile del disastro rappresentato dalle cause: le cause stesse erano improponibili, erano cause senza senso, non era stato chiesto il sequestro conservativo neanche della mia parte di beni sociali, di cui la Lupano si era in parte appropriata, e di cui continuò ovviamente ad appropriarsi, «con calma e continuità nel tempo» come ho descritto la cosa in altra denuncia.



Al proposito delle cause messe su dai due legali (a mio nome ma non nel mio interesse, come dico io) nel 2008 l'avvocato Fxxxxxxx mi avrebbe detto che non mi avrebbe assistito nelle due cause perché erano «cause perse» e perché «non voglio fare brutte figure».

Ma anche l'avvocato Mxxxx Pxxxx del Foro di Savona, che assunse l'incarico successivamente, sfogliando gli atti intercalava frasi del tipo «… ma cosa hanno combinato quei due?!» e simili, peraltro senza cavare un ragno dal buco neppure lui che evidentemente non aveva problemi a fare brutte figure, visto che appunto assunse le cause.

Quando, nella primavera del 2007, mi vennero finalmente i primi sospetti che la Lupano volesse continuare a gestire il bar sfruttandolo fino all'osso perché ormai, grazie alla sua gestione, il suo 10% era praticamente uguale a zero, inviai due comunicazioni al Chiarenza ed al Giugurta per spronarli ad evitare il peggio.

Finalmente riuscii ad incontrarli, dopo mesi che cercavo di parlare con loro senza riuscirci. Credevo, per l'ennesima volta, di parlare solo col Chiarenza ma, vedendo nello studio anche il Giugurta dissi testualmente che non mi rappresentava più. Niente: anche allora non riuscii a liberarmene. Mi toccarono citazioni "dotte" in latino (nell'alta tradizione dell'Azzeccagarbugli manzoniano), ma non riuscii a farli impegnare nella difesa del mio portafogli, anzi! L'avvocato Chiarenza fu impareggiabilmente comico, ora che ci penso (allora non avevo voglia di ridere), quando affermò testualmente che «probabilmente, non si sa mai perché nelle teste dei giudici volano anche le mosche … ma probabilmente dovremmo vincere queste cause». Infine, quando presero piede perché ero smarrito di fronte alle loro palesi frottole, continuarono con metodo mafioso chiedendomi altro denaro; ma non pagai: finalmente, ed era ora, cominciavo a sospettare qualcosa.

I due non si fecero mancare nemmeno gli insulti, uso il plurale perché fui insultato con nettezza solo dal Chiarenza, ma in presenza del Giugurta che non si sottrasse alla collaborazione, anzi.


Il Chiarenza si comportò come tanti bulletti da bar che mi è capitato di incontrare, probabilmente aveva qualche problema di affermazione personale o di auto accettazione per prendersela con una persona perbene come me; d'altronde, si fosse trovato davanti una persona con la sua stessa capacità, inclinazione, propensione e facilità di delinquere, sarebbe stato molto accorto non solo alle frasi usate, ma alle prestazioni professionali che, sono sicuro, sarebbero state impeccabili.

Il clima pesante di intimidazione continuò con la minaccia di abbandonare la mia difesa e dicendo, secondo il manuale del perfetto manipolatore, che proprio alla Guardia di Finanza non dovevo rivolgermi (evidentemente tutti hanno degli scheletri nell'armadio) ma, finalmente rotto l'incantesimo, dovetti più volte dire «Io non ho niente da nascondere!».


Per narrare del ruolo avuto dal maresciallo "Napoli", evidentemente anch'egli amico della Lupano, nella vicenda occorre mettere in sequenza temporale alcuni fatti:


- venerdì 20 aprile 2007 ;

la Lupano firmò, a mia insaputa, un contratto di cessione in affitto di azienda (il "mio" bar) a tale Marcello Lombardo; per tale atto, sarebbe stata condannata in primo grado per truffa nel marzo 2010.

- sabato 28 aprile ;

sentendomi ingannato dalla Lupano ed abbandonato dai miei legali ed avendo deciso di presentare denuncia alla Guardia di Finanza, inviai tre SMS alla Lupano in cui la ammonivo (genericamente) a smetterla di mentire; non scendevo in particolari perché ella sapeva perfettamente che mi stava derubando.

La Lupano, conoscendo la mia natura non violenta e rispettosa delle regole, non poteva assolutamente temere un "danno ingiusto" ex art. 612 c. p.
ciononostante l'appena truffatrice Lupano lo stesso giorno 28 si recò alla Stazione dei Carabinieri di Albisola Superiore dove presentò denuncia per minacce come detto.

Il maresciallo Napoli non effettuò alcuna indagine evitando chissà perché di chiedere quale fosse il movente del delitto, la prima domanda che chiunque si farebbe

- lunedì 30 aprile ;

presentai due esposti alla Guardia di Finanza di Savona

- mercoledì 2 maggio ;

sempre a mia insaputa, il contratto-truffa della "mia" azienda venne depositato alla CCIAA di Savona

- giovedì 3 maggio ;

in una delle udienze delle due cause civili, la Lupano mi truffò ancora facendo rinviare l'udienza, dicendo che erano in corso «concrete trattative» tra le parti, d'accordo con i miei legali

- lunedì 14 maggio ;

finalmente riuscii ad incontrare il Chiarenza con gli esiti descritti

- il 26 maggio :

mi fu notificato l'avviso di garanzia

- il 28 maggio ;

il maresciallo Napoli scriveva al Procuratore della Repubblica che «poiché dalle indagini espletate» [come detto nessuna indagine n. d. r.] «è emersa la fondatezza della notizia di reato» ecc., dichiarando falsamente al Magistrato l'esistenza di prove in modo che fosse iniziato contro di me un procedimento penale

lo stesso 28 maggio,

avvertivo della cosa telefonicamente il Chiarenza chiedendogli nuovamente di intervenire perché mi sentivo molestato (avevo appena compilato l'ennesima dichiarazione dei redditi e di nuovo dovevo pagare le tasse per redditi non percepiti ed anche quello mi era molesto); mi rispose «la signora la denuncia per minacce e lei dice che la molesta?»

Alla faccia dell'avvocato! Detto per inciso, cosa che riferii al Chiarenza, allora assumevo farmaci regolarmente prescritti che possono provocare amnesia, quindi non potevo essere certo, allora, che in un momento di esasperazione avessi veramente minacciato telefonicamente la Lupano: il Chiarenza, al proposito, mi disse di smetterla di prendere quelle medicine, non sapendo fare l'avvocato evidentemente voleva darsi alla medicina


Solo nella primavera del 2011 ho saputo che la denuncia era stata archiviata per "l'infondatezza della notizia di reato".


Posso attribuire frasi ai due legali perché ho registrato diversi colloqui con essi. Infatti, c'è anche di peggio.

Li ho denunciati alla Procura della Repubblica per infedele patrocinio, minacce, ingiurie e violenza privata: tutto archiviato, il Chiarenza è un "pezzo grosso",

è, o è stato, Presidente della Camera Penale di Savona.


É possibile che tutto ciò, si sia dovuto al fatto che il consuocero della mia socia è un Carabiniere in pensione; come un ex carabiniere è anche l’avvocato Chiarenza:

tutto sarebbe perciò avvenuto come "favoritismo" fra ex-colleghi (appartenenti cioè, a due caste/lobby: quella dei Carabinieri e quella degli Avvocati, appunto);

non so come spiegarmi, altrimenti, le ripetute violazioni di leggi e doveri da parte sia di appartenenti all’Arma dei Carabinieri, che degli Avvocati.



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i Dati del Denunciante, inviatici tramite e-mail, sono:

Luigi Porchi
nato a: Reggio di Calabria, il 27 novembre 1954
residente in: Via Lanfranco, 6/1
17011 Albisola Superiore (SV)

e-mail: eipazzisietevoi@yahoo.it

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AGGIORNAMENTO 10-07-11

Ricopiamo la risposta del Sgr Fabio Del Toro, dal sito di Denunceitaliane.it, a beneficio di tutti.

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http://www.denunceitaliane.it/forum/abuso-di-potere-/21-denunciare-un-avvocato-vade-mecum.html?limit=6&start=6#240

Salve signor Del Toro. Io ho denunciato due avvocati: Infedele Patrocinio, Minacce, Violenza Privata sulla base di registrazioni ambientali da me effettuate - penso che fossero configurabili anche i reati di Truffa, Millantato Credito, altri ma la storia è lunga. Adesso vorrei ricorrere alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo. Potrebbe aiutarmi?

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http://www.denunceitaliane.it/forum/abuso-di-potere-/21-denunciare-un-avvocato-vade-mecum.html?limit=6&start=6#242

A dire il vero, ho già praticato per il mio caso la procedura presso la corte europea dei diritti dell'uomo.

Nel mio caso però sono incappato nella bocciatura più classica: si deve sempre aspettare di aver concluso fino in fondo TUTTE ( e dico assolutamente tutte ) le procedure nazionali possibili

Allora, prima di spendere troppe energie sulla cosa si deve dimostrare a quella corte europea che le cose possibili da fare in Italia sono state fatte tutte.

Se quei signori di Strasburgo si dovessero convincere che uno o più livelli di giudizio interni al nostro ordinamento sono rimasti in sospeso, non perseguiti, la procedura europea si estinguerebbe immediatamente.

Per il momento posso solo dire che ho davvero 18.000 impegni e nuove attività da seguire dunque non potrei e non potrò dedicarmi come vorrei a seguire questa sua vicenda.

Posso limitarmi a un qualche consiglio ogni tanto...
per intanto metto a disposizione questo link: dl.dropbox.com/u/29279042/modulistica.pdf

Si tratta della modulistica ( parziale ) che avevo riempito a suo tempo per aprire la procedura che venne aperta ma che poi non ha sfondato.

ci sentiamo presto

Fabio

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Post Relazionato:
Poliziotti e Carabinieri corrotti in tutta Italia
http://denunceinrete.blogspot.com/2011/03/poliziotti-e-carabinieri-corrotti-in.html

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Link diretto a questo post:
http://denunceinrete.blogspot.com/2011/07/carabinieri-ed-avvocati-corrotti-ad.html
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http://knol.google.com/k/denunce-in-rete/carabinieri-ed-avvocati-corrotti-ad/fuim2rk2bfhv/27#view
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25 apr 2011

Siti Truffa

Siti su internet che truffano la Gente!

In questo nuovo post, vogliamo raggruppare tutte le segnalazioni ricevute in merito a siti su internet che truffano la gente di alcuna forma, per i quali c'invitano a stare attenti le persone che hanno ricevuto danno. Per cui, attenzione!

Per alcuni, si è fatto dell'argomento un post a sè; in quel caso vi mettiamo il richiamo.

Se ne conoscete altri, oltre che scriverci potete segnalarlo qui sotto, lasciando un commento pubblico. - Denunce In Rete.

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Prima segnalazione.
Ricevuta pochi giorni fa.

www.replicadiorologi.com è una Truffa

http://www.replicadiorologi.com/rolex_pro_hunter_replica_prezzi.html

"vendono rolex falsi, ma in realtà non spediscono e ti fregano i soldi".

Segnalazione anonima, alla nostra mail.

Possiamo dire che la Truffa è verificata dalle notizie presenti in rete sul web, basta fare una ricerca veloce con Google, e anche da quest'altro sito, che si occupa di dare voce alle Truffe: http://www.lavocedellatruffa.net/forum/viewtopic.php?f=6&t=935
noi, l'abbiamo riportata qui, perchè per leggerla bisogna essere iscritti:
http://www.google.com/notebook/public/02715070055054650337/BDcKP3goQuofx9Pgl
inoltre, sembra che alcune manette siano scattate.. ecco l'articolo:
http://www.zimbio.com/member/frankrossi/articles
Solo che, imperterriti, altri della "gang" continuano ugualmente a sfornare il sito truffa sotto nomi diversi... Mah.

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Seconda segnalazione.
Tratta da denunceitaliane.it

Outletgrandifirme.com è una Truffa

"Salve a tutti sono stato truffato da una persona su: outletgrandifirme.com ecco quanto e' successo, il venditore vuole essere pagato, con accredito su un numero di carta postepay. Al momento della consegna spedizione ti dice che quel prodotto non è in magazzino, ti invita a sceglierne uno simile di stesso valore, ti ricontatta e ti dice che anche questo purtroppo non e' disponibile, quindi ti propone un terzo acquisto, un prodotto simile. Ma scadente.. Ho chiesto il rimborso, ma il venditore continuava a chirdermi il nome del propietario della postepay, dove doveva versare i soldi. Io gli ho detto di farmi un vaglia online, oppure versarli in un centro sisal. Quello che ho fatto io, quando gli ho versato i soldi. Dopo averlo minacciato di denuncia, mi risponde, che mi avrebbe spedito il prodotto, scelto inizialmente da me, mi invia email con codice per poterlo seguire tramite posta, falso naturalmente, possibile che questo sito e' ancora aperto? Qualcuno ha subito la stessa truffa, cosa fare, per far chiudere questo sito e far arrestare questo trufffatore.? Ricordatevi outletgrandifirme è una truffa."

Segnalato da utente pinlop1963, su denunceitaliane.it.

Trovate in rete due opinioni:
http://forum.alfemminile.com/forum/f280/__f26880_f280-Sito-outlet-grandi-firme.html
http://it.answers.yahoo.com/question/index?qid=20091101061421AAK3zQa

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Altre segnalazioni.

Melascrivi.com è una Truffa

di questa, c'eravamo già occupati in quest'altro post:
http://denunceinrete.blogspot.com/2011/04/melascrivicom-sito-truffaldino.html

Segnalato dalla Sigra Isabella Giomi, su denunceitaliane.it

--
Depilzero.com: sito truffa!! Attenzione!!!
http://denunceinrete.blogspot.com/2011/07/depilzerocom-sito-truffa.html

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Link esterni:
http://www.w3it.org/forums/forumdisplay.php?31-Aquisti-vendite-Paypal-ebay-mercato-cinese
http://twitter.com/#!/truffeonline
http://www.bloghissimo.com/forum/category/truffe-online/
http://www.truffeonline.net/

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26 mar 2011

Prof. Claudio Vicini: medico bugiardo IMMUNE alla Legge..

Denunciato "medico protetto dall'ultracasta", immune ai procedimenti penali contro di lui..

La prossima storia, giunta alla nostra Redazione il 24 marzo 2011 19:37 (lo specifichiamo per il sito di denunceitaliane.it, prima che ci accusino di nuovo di rubargli i loro articoli, visto che la persona ha scritto anche lì, ma non si capisce bene l'ora e il giorno perchè nel loro sito non compare bene la data), la prossima storia dicevamo, parla ancora di strabiliante malasanità..

casi incredibili raccontati, che hanno dell'inquietante...

semplicemente perchè, questo accaduto, potrebbe capitare tranquillamente anche a voi... che state leggendo. Quindi, premunitevi e fate "tesoro".


La Denuncia non è anonima, ma firmata. Pubblichiamo tale quale, così come ci è arrivata;

è ai danni del Professor Claudio Vicini di Forlì, e mette in guardia da lui e dal suo operato... Sarebbe un medico incompetente e quasi omicida... (la persona che ci scrive è viva per miracolo); ma, la cosa che inquieta di più, è che sia "impunito"... ossia: che goda di talmente tanto "potere" e "privilegi", che sembra sia "intoccabile" dalle Forze dell'Ordine e dalla Magistratura!! Immune alla Giustizia!...

Se non volete essere le sue prossime vittime, vi consigliamo: leggete. E fate circolare la Notizia. - lo staff.

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Travagliata esperienza per intervento non andato a buon fine


Salve a tutti,

desidero raccontare la mia personale e travagliata esperienza di malasanità (a tutt'oggi non ancora conclusa a distanza di 7 lunghi anni), essendo stato sottoposto ad un intervento di chirurgia non andato a buon fine, ed essendo ad oggi in corso una interminabile pratica legale fatta di esami, perizie e tribunali, per i gravi danni morali e fisici subiti.

Tutto ha inizio nel 2004 quando, a seguito di una visita dall'otorino, mi viene diagnosticata una forma grave di Apnea Notturna di Osas Severa, un disturbo respiratorio del sonno caratterizzato dal collasso delle vie aeree superiori e da ciclici episodi di chiusura parziale dell'ipofaringe con successivi sforzi inspiratori allo scopo di riaprire il passaggio dell'aria.

Il Prof. Claudio Vicini, Direttore dell' U.O. ORL e Chirurgia Cervico-Facciale Ospedale G.B. Morgagni - L. Pierantoni di Forlì, mi comunica che l'unica soluzione è quella di sottopormi ad un intervento chirurgico al fine di correggere eventuali difetti anatomici o anomalie ostruttive delle vie aeree superiori.
Mi comunica inoltre che, il mancato trattamento chirurgico, mi avrebbe potuto causare ictus, infarto, embolia cerebrale e aggiungendo che avrebbero anche potuto ritirarmi la patente in una condizione simile.

Ho immediatamente accettato il trattamento mosso da molta preoccupazione, insistendo anche più volte perchè si riuscisse ad accelerare i tempi dell'operazione, in quanto l'agitazione non mi permetteva più nemmeno di riposare la notte.
In tutto questo il Prof. Vicini mi rassicura dicendomi che in una settimana si sarebbe risolto tutto, senza nessuna conseguenza post-operatoria.
Mi sono presentato con mia figlia 2 giorni prima della data prefissata per l'intervento, ad un incontro col Prof. Vicini e lui ha ripetuto le stesse cose, tranquillizzandoci sulla buona riuscita dell'intervento, ma non spiegandoci nulla della modalità con cui veniva eseguito.

Il 14 Marzo 2004 sono stato sottoposto all'intervento e al mio risveglio, con grossa sorpresa, mi sono accorto che l'operazione aveva richiesto la frattura della mandibola e della mascella, la deviazione del setto nasale e un ulteriore intervento di tracheotomia.
Oltre al fatto di trovarmi molto debole, quasi in punto di morte dopo un intervento durato circa 8 ore.

Ci tengo a ribadire il fatto che il Prof. Vicini mi aveva assicurato che sarebbe stato un intervento molto semplice!

Successivamente vengo dimesso dall'ospedale e mi sottopongo a tutta una serie di controlli in quanto riscontro gravi danni fisici, come malocclusione dentale e caduta dei denti, mancanza di sensibilità nella parte frontale della faccia e più precisamente nel mento, sotto al naso e nelle guance e in conseguenza a tutto questo una fortissima depressione che ho dovuto curare e sto tuttora curando con parecchie medicine.

Ai controlli comunico al Prof. Vicini questi problemi e lui, molto tranquillamente, mi risponde che va tutto bene, che la mia situazione è comprensibile dopo aver subito un intervento simile e che nel giro di qualche mese sarei tornato alla normalità.

a Tutt'oggi questi danni sono ancora presenti!!!

Mi sono sottoposto nel frattempo anche ad una visita pneumologica dal collega del Prof. Vicini, il Dott. Bosi, il quale mi controlla il respiro tramite CPAP.
Si tratta di un dispositivo, datomi in dotazione dopo l'intervento, di ventilazione notturna che crea una pressione positiva nelle vie aeree.
Riscontro fin da subito il problema a utilizzare questo apparecchio, in quanto la notte, con la riduzione del funzionamento dei centri nervosi che regolano anche la bocca, l'aria generata dall'apparecchio, mi crea una sorta di soffocamento.
Il Dott. Bosi mi dice che una delle cause della mia mancata guarigione è data proprio dal fatto di aver utilizzato poco l'apparecchio e che nel caso non l'avessi utilizzato, me l'avrebbe fatto ritirare e di prestare attenzione in quanto avrei rischiato che mi ritirassero anche la patente.
Gli ho risposto che questo avrebbe causato in me ancora più danni di quelli che erano già visibili e che questo avrebbe contribuito a penalizzare il mio stato mentale.

Senza contare che questo problema mi ha fatto perdere sin da subito il posto di lavoro, in quanto lavoravo come autista di autobus scolastico e il Comune ha deciso di licenziarmi in quanto non mi reputava una persona fidata per le mansioni che dovevo svolgere.

Col passare del tempo, dopo non aver riscontrato miglioramenti di nessun tipo e dopo l'ennesimo controllo dove mi sento rispondere sempre le stesse cose, comunico al Prof. Vicini l'intenzione di procedere per vie legali. Lui invece di venirmi incontro e cercare una soluzione, mi dice che in caso avessi tentato quella via, lui avrebbe dovuto tutelarsi, senza pertanto cercare di trovare un minimo di collaborazione con me e senza nemmeno ascoltare e prendere in considerazione i miei disagi.
Anzi, continua a ripetermi che la malocclusione era un problema presente anche prima dell'intervento e aggiunge, dopo aver fatto la prova bucandomi la guancia con un ferro, che la mancata sensibilità era dovuta solo al fatto che io avevo una forte resistenza al dolore.

Nell'intraprendere la via legale
, mi sono sottoposto a numerosi esami e visite come polisonnografia, visita otorino, odontoiatrica, maxillo facciale, psichiatrica per raccogliere un quadro generale della mia situazione e dei danni subiti.
Senza contare i soldi spesi ogni volta per sottopormi ad ogni esame e/o visita.

Mi sono nel frattempo rivolto anche al Dott. del reparto maxillo facciale dell'Ospedale “Bellaria” di Bologna il quale, una volta avermi visitato, mi ha prontamente domandato chi mi avesse operato in quanto il problema della bocca e dei denti era visibilmente evidente.
Mi spiega inoltre che il mio intervento deve di prassi essere svolto in presenza di un chirurgo maxillo facciale, mentre dalla cartella clinica dell'intervento non risultava nessuna figura simile.

Tramite l'avvocato, leggendo la varia documentazione del Prof. Vicini, leggiamo che effettivamente questi interventi vengono eseguiti con il chirurgo della maxillo facciale.
Come mai non c'era?

Successivamente e con mia grande sorpresa scopro che tutti gli esami eseguiti durante la procedura legale, confermano la tesi del Prof. Vicini. Sempre tramite il mio avvocato, vengo a scoprire che purtroppo tutti i medici coinvolti, si erano “venduti” in quanto costretti da un politico potente a scrivere nero su bianco il falso, altrimenti avrebbero perso il lavoro.

Mi sono così rivolto al Direttore Generale dell'USL di Forlì, il Dott. Claudio Mazzoni, il quale vedendo la cartella clinica e tutta la documentazione, capisce che c'è qualcosa che non va e mi dice disposto a risarcirmi i danni morali e civili subiti.

Era intenzionato a chiudere la causa, tramite patteggiamento tra gli avvocati, ma proprio il Prof. Vicini si è opposto alla cosa.

Ad oggi, a distanza di 7 anni, mi trovo ancora coinvolto in questa interminabile causa di tribunale, in quanto incontro sempre ostacoli e

continuo a chiedermi il perchè certe persone, come il Prof. Vicini e il Dott. Marco Limarzi sono così difendibili.


Ho denunciato queste due persone per via penale, per aver sempre dichiarato il falso, ma anche in questo caso senza ottenere risultati in quanto

il Giudice ha successivamente archiviato la causa, comunicando che contro queste due persone non è possibile fare nulla

e presentandomi una lettera che riporta testuali parole:

“l'Illuminario Professore Vicini Claudio, volendo, ha il diritto di effettuare anche degli esperimenti”.

Credo che gli esperimenti, se di esperimenti si tratta, dovrebbero essere comunicati prima di effettuare un'operazione, in modo che un paziente possa sentirsi libero di decidere se sottoporsi all'intervento o meno.

Credo inoltre che le leggi italiane hanno una burocrazia incredibile e pietosa che privilegia i più potenti a discapito dei pazienti che hanno problemi reali e gravi.

I primi di Dicembre del 2010 ho avuto inoltre una forte infezione alla parte operata, con dolore continuo ed acuto e perdita di sangue. Mi sono fatto visitare immediatamente dal medico legale, il quale mi ha prescritto una cura di antibiotici che prendevo 2 volte al giorno, al mattino e alla sera.
Di seguito mi ha indicato uno specialista maxillo facciale a Milano che ho prontamente contattato per avere un appuntamento.
Una volta visitato e capita la provenienza del problema, il Dottore maxillo facciale mi ha sottoposto ad un altro intervento per togliere le placche, le viti, le ferule, insomma il metallo che il Prof. Vicini, durante il primo intervento, mi aveva inserito al fine di allungare la mandibola.
Rimango ricoverato una settimana in rianimazione in quanto fatico a respirare.
Una volta ripreso, resto nuovamente sorpreso dell'inesistente professionalità del Prof. Vicini in quanto il Dott. di Milano mi chiede se ero stato informato del fatto che avrei dovuto farmi espellere il metallo inserito durante il primo intervento massimo un anno e mezzo dopo l'intervento.

Ancora una volta il Prof. Vicini non mi aveva avvertito di una cosa così importante, ancora una volta mi trovavo gravemente danneggiato a causa sua, con una forte e grave infezione in quanto portavo quei ferri da più di 6 anni!!!

Mi trovo ora in una condizione disperata, con gravi danni fisici e mentali e in più mi sono trovato costretto ad aprire dei mutui per poter pagare i viaggi fatti in diverse zone dell'Italia per sottopormi a consulti di professionisti, per pagare inoltre gli esami, i dottori, le cause, gli avvocati. Presto mi troverò costretto anche a vendere il mio appartamento.


Saluti, Maurizio Mambelli

mambellimaurizio@gmail.com

- - -

Siamo veramente costernati per la situazione incredibile! in cui riversa questo pover'uomo, per colpa di un dottore "protetto dall'ultra casta" che si diverte a fare "esperimenti" senza prima avvisare i suoi pazienti.. rovinando una vita.. o chissà, quante altre.

E, chiediamo, se ancora un po' di "pietà" esiste in giro, di aiutare questa persona, a venirne fuori..

Ricordatevi: domani può succedere anche voi, in qualunque momento, quando meno ve lo aspettate...

Denunce In rete.
-


Aggiornamento 11-07-'11

Preso dalla rete:
http://forum.alfemminile.com/forum/chirurgie/__f40650_chirurgie-Rinoplastica.html

Attenzione....

Il Prof. VICINI CLAUDIO dell'ospedale Morgagni di FORLI' mi ha operata
verso la fine del 2009. Purtroppo

non posso parlarne bene, perchè oltre a non avere migliorato la disfunzione respiratoria non ha per niente migliorato quella estetica, piuttosto mi ha creato degli altri problemi.

Inoltre il tutto a pagamento, per circa 5.000 euro tra viaggi, visite, clinica e operazione. Come otorino non voglio esprimere giudizi, ma come chirurgo estetico

non lo consiglio assolutamente. Non è un estetico, non mi ha seguito nel post operatorio e, degli insuccessi, mi ha dato vaghe spiegazioni.

ESPERIENZA NEGATIVA
ATTENZIONE...

Ciao Daniela

scritto il 21/03/10 alle 14:15

- - - - - - - - - - - - -

Post Relazionato:
A Torino si muore di malasanità. Attenti!!
http://denunceonline.blogspot.com/2011/03/torino-si-muore-di-malasanita-attenti.html

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Link diretto
a questo
post:
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6 mar 2011

Poliziotti e Carabinieri corrotti in tutta Italia

Raccolta di Denunce e segnalazioni su Poliziotti e Carabinieri, che commettono ingiustizie e reati verso cittadini

No, questo post non vuole essere una critica, nè un attacco indiscriminato, contro tutte le Forze dell'Ordine. Dobbiamo rendere grazie a chi eserce questa professione con onore, passione, e ancora molta dedizione. Quindi Grazie. Grazie a Voi tutti che siete Onesti e fate del vostro lavoro, di questo lavoro, una costante sfida nel pericolo.. Molte grazie, davvero.

Ma, non va dimenticato, che per molti di voi che la esercitano nel bene, molti altri...purtroppo.. no.

Ecco, questo post lo apriamo proprio per raccogliere tutte quelle Denunce, e ce ne sono molte, purtroppo, contro tutti quei comportamenti che giudicate "corrotti" o vi sembrano in qualche modo "immorali" o, comunque, "ingiusti" e disonesti, da parte delle Forze dell'Ordine della Vostra città.

La speranza, non è infangare la Categoria (anche perchè, è già abbastanza "infangata" da sola..), ma quella che, così parlandone, anche in maniera anonima, si possano evitare ad altri gli stessi mali capitati a qualcuno per esempio, transitando in una determinata via, ecc. Tutto qui. E, perchè no, se poi Voi poliziotti e/o carabinieri NON corrotti, leggendo queste linee, vorreste.. perchè no "indagare" seriamente sui "successi" di questi vostri colleghi, onde evitare il "ripeterseli", e beh, allora questo nostro lavoro non sarà stato certo vano. Per niente.


Denunce In Rete -

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Polizia e Carabinieri corrotti a Piazza Banchi, Genova?

La prima segnalazione che ci giunge, anonima, data di un mese fa. La persona che ci scrive, avverte:

"circa un mesetto fa sono stato testimone in Piazza Banchi, Genova, verso le cinque del pomeriggio di una lite tra stranieri che degenerava nel sangue.. Colto dalla gravità dei fatti, sono subito corso da un gruppetto di agenti, polizia e carabinieri assieme, che avevo visto a pochi isolati di distanza, ma... con mio sommo stupore! alle mie parole, quando dissi loro che due stranieri si stavano accoltellando e ferendo con colli di bottiglia rotti, mi sono sentito rispondere.. -E tu, perchè non impari a farti i cazzi tuoi?!- Ok! Non parlo più! sono state le mie parole ..".

La seconda segnalazione, sempre a Genova:

"mentre mi accingevo a ritornare a casa in macchina, verso sera, due poliziotti mi fermano e mi chiedono i documenti. Io, faccio per prenderli da sotto il sedile dell'auto ma l'agente, forse perchè giovane e impaurito da me che sono più anziano, mi punta il mitragliatore alla testa e m'intima di fare attenzione a quello che faccio!! Mi è sembrata, davvero, una reazione troppo esagerata!!!..."

A Bologna, Carabinieri tolgono punti dalla Patente senza motivo...

Terza segnalazione. Bologna:

"mentre guidavo per tornare a casa dopo il lavoro, era sera inoltrata, una pattuglia di Carabinieri mi fa cenno di accostare. Mi dicono che mi avrebbero tolto 6 punti dalla patente perchè andavo troppo veloce. La cosa è clamorosamente falsa!! Ma, si erano messi tutti d'accordo... e.. io come faccio a difenermi.. Si appoggiano l'un l'altro...".

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Segnalazioni tratte dal sito di Denunceitaliane.it:

"
I contributi inviati a denunceitaliane.it dagli utenti, possono essere
condivisi a condizione imprescindibile che il nome del sito internet
"denunceitaliane.it" sia presente dove venga condiviso il contributo,
con la formula testuale con link diretto verso questo sito es: ...
"origine del contributo dal sito internet www.denunceitaliane.it"
"

Trans Brasiliano violento rilasciato dalla Polizia, nelle strade di Perugia...

http://www.denunceitaliane.it/forum/criminalita/73-trans-delinquente-a-perugia.html#73

"c'é un trans brasiliano a Perugia, ch'è gia stato arrestato per tagliare il collo ad un cliente italiano. E' STATO IN CARCERE 6 mesi. MA Ora é fuori, e continua a fare tanto casino per strada, a Perugia: rapina i clienti, rompe le macchine, minaccia altri trans e clienti con bottiglie rotte e coltello. Incredibile come questo delinquente continua a fare tutto questo a Perugia, in zona industriale a SAN SISTO in VIA PENA, ed in via SETTEVALLE."

Ovviamente, in questa richiesta c'è un Appello Disperato alle Forze dell'Ordine, affinchè arrestino una volta per tutte questo delinquente.

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Polizia Corrotta a San Severo, Foggia.

Questa successiva l'avevamo già vista ed affrontata in un post.

http://www.denunceitaliane.it/forum/criminalita/37-spaccio-infinito.html#37


"Salve sono un cittadino onesto di SAN SEVERO (FG) e per l'esattezza vivo nel quartiere via LUISA FANTASIA dove da anni si spaccia droga h24 soprattutto nella quinta traversa dove vivono in condomini famiglie tutti tra di loro, fratelli sorelle cognati zii nipoti ecc.. così riescono a coprirsi le spalle a vicenda e tutti hanno le telecamere dappertutto addirittura spacciano donne e bambini che non mandano mai a scuola e ci tocca di stare attenti a quando girano con le loro auto ad alta velocità senza ne patente e ne assicurazione tutto questo non può ancora continuare dovete darci una mano vi prego qualcuno faccia qualcosa aiutateci ne abbiamo veramente bisogno perchè non ci fidiamo più di nessuno ci trattano tutti male siamo veramente stanchi per favore aiutateci a distruggere queste famiglie."

-

Infine, ricordiamo anche, la Denuncia fatta sul nostro blog ai danni di quei due Carabinieri Corrotti di Porretta Terme, Bologna, da parte di una ragazzina indifesa che.. l'ha scampata proprio per un "soffio".. .

Carabinieri Corrotti a Porretta terme, Bologna.

http://denunceinrete.blogspot.com/2010/08/la-pensione-toscana-di-porretta-terme.html

"Io sottoscritta.. voglio denunciare la pensione Toscana di Porretta Terme (BO) per avermi senza nessun motivo mandata via con fare molto aggressivo e villano, dalla stanza che avevo pagato loro anticipatamente ... con fare tanto violento tale, da costringermi a chiamare i Carabinieri... Davanti agli occhi dei Carabinieri da me chiamati come testimoni non hanno potuto infatti presentare nessuna prova fondata di danno da me arreccatogli.. eppure i Carabinieri in virtu della loro amicizia col titolare della stessa pensione, invece dell'aiuto che mi aspettavo, mi hanno intimato invece di andarmene anche loro.. Se non era per la Pensione La Pace, di cui peraltro ero già cliente dalla scorsa estate, sarei finita in mezzo alla strada perdendo probabilmente anche i miei valori."

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La prima Denuncia è anonima. Ci giunge alla nostra Redazione, come la seconda; mentre, per ultimo, abbiamo lasciato le segnalazioni in tema raccolte dal sito di Denunceitaliane.it e ricordato le altre nostre simili, affrontate in altri nostri post.


Ovviamente, potete segnalare qui se ne conoscete altre, scrivendo direttamente un commento a questo post oltre ad inviarci le vostre mail. Proprio per questo l'apriamo. Fate sentire la vostra voce.

lo staff


Aggiornamento 30-04-'11:

Polizia e giudici corrotti a Livorno
http://www.google.com/notebook/public/02715070055054650337/BDUt93goQx6qnrvol
http://denunceinrete.blogspot.com/2011/04/ispettore-di-polizia-corrotto-livorno.html

Aggiornamento 06-07-'11:

Carabinieri ed Avvocati corrotti ad Albisola Superiore (SAVONA)
http://denunceinrete.blogspot.com/2011/07/carabinieri-ed-avvocati-corrotti-ad.html


Aggiornamento 17-07-'11:

Preso dai vostri commenti (vedi sotto)

Poliziotti e Carabinieri spiano "illecitamente"..


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16 luglio 2011 16:08

Conosco alcuni Poliziotti e Carabinieri (maschi e femmine) che per spiare il partner che gli mette le corna fanno uso di materiale investigativo. Tipo? Software per intercettazioni telefoniche. Non basta si fanno aiutare anche da colleghi (costituendo così una vera associazione a delinquere).

Non si possono usare questi programmi per scopi personali.

Il superiore che da autorizzazione, deve o (dovrebbe) consentirlo solo dopo una dichiarazione scritta che elencano i motivi di tale. La dichiarazione deve essere scritta e registrata con la firma del superiore e l’approvazione del GIP.

L’intercettazione di conversazioni o comunicazioni telefoniche e di altre forme di telecomunicazione è consentita (dall’Art 226-266c.p.p.) nei procedimenti relativi ai seguenti reati:

a) delitti non colposi per i quali è prevista la pena dell’ergastolo o della reclusione superiore nel massimo a cinque anni determinata a norma dell’art. 4;
b) delitti contro la pubblica amministrazione per i quali è prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a cinque anni determinata a norma dell’art. 4;
c) delitti concernenti sostanze stupefacenti o psicotrope;
d) delitti concernenti le armi e le sostanze esplosive;
e) delitti di contrabbando;
f) reati di ingiuria (594 c.p.p.), minaccia (612 c.p.p.), molestia o disturbo alle persone (660 c.p.p.) col mezzo del telefono.
f-bis) delitti previsti dall’articolo 600-ter (pornografia minorile), terzo comma, del codice penale……….

Io ho fatto un breve sunto possono esserci delle leggere imperfezioni.
FORTUNA CHE IO NON HO NIENTE DA NASCONDERE!

Cari colleghi la privacy vale per tutti! Quale esempio diamo al nostro paese? Sono sicuro che tutto ciò finirà prima o poi. Si intrcettino gli evasori fiscali, gli sfruttatori della prostituzione, gli skippettari, i narcotrafficanti e i politici corrotti di cui ne abbiamo uno che è veramente la vergogna del paese il nuovo RE. Tutti indossano la divisa appena arriva col A-319 a Ciampino tutti pronti a servirlo e riverirlo.
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Grazie per denunciare questo fatto, per il Coraggio che hai avuto nel farlo; poliziotto, carabiniere, o chiunque tu sia: vorremmo TUTTI fossero come te. Speriamo un giorno ciò avvenga. Dev'essere ... lo staff.

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Post Relazionato:

Perchè avere Paura della Polizia?
http://denunceinrete.blogspot.com/2011/02/perche-avere-paura-della-polizia.html

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